Sulle tracce dell'accademia di Antonio Canova e di un bunker. Artisti contemporanei a Roma
Gangemi Editore
Il volume trae spunto dai lavori effettuati a Roma in un’ala del Palazzo Venezia dove erano gli uffici della Soprintendenza BSAE Lazio, spazi trascurati dagli studi poiché destinati in origine a stalle e alloggi di servizio dell’antica residenza papale. La presenza di una Sala Canova al primo piano e di un’iscrizione dedicata allo scultore nel cortile grande suggerivano ad Anna Imponente, allora Soprintendente, un progetto di ricerca sulla presenza nell’edificio del grande scultore veneto, e di invitare alcuni noti artisti a realizzare per gli uffici opere con funzioni di arredo. Mentre la permanenza di Canova è documentata riguardo al soggiorno giovanile, è una riscoperta che durante il periodo napoleonico fosse sita nel palazzo l’Accademia del Regno italico di cui egli fu direttore dal 1812. Le ricerche di Giovanna Grumo hanno individuato nell’edificio lo studio in cui l’artista scolpì il celebre gruppo di Teseo e il Minotauro conservato a Londra (Victoria & Albert).